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  • Immagine del redattoreDanila Properzi

Il segreto dei 7 eunuchi



Oggi, 9 marzo 2020, o anche 13 del mese di Adar 5780, si celebra la festa di Purim, di cui ho già trattato in un altro articolo, e in questa giornata si “srotola” la meghillat di Ester (il rotolo di Ester).

In occasione di questa festa stavo leggendo anche io il libro di Ester e meditandolo ho trovato una perla che mi è apparsa così bella da desiderare di condividerla con voi.


Ho sempre creduto, e di conseguenza ho sempre insegnato, che nella Bibbia nulla è a caso. Nessuna parola, nessun numero, nessun nome è stato messo lì per riempire la pagina. C’è un motivo, uno scopo preciso, c’è un’informazione che Dio ci vuole dare. Alcune volte questa informazione è visibile altre volte è necessario scavare.

Come è scritto in proverbi: La gloria di Dio è di celar la cosa; Ma la gloria dei re è d'investigare la cosa (Pr 25.2).


A questo proposito ho sempre fatto caso al perché ci sono persone di cui la Bibbia ci tiene a scrivere il loro nome, mentre di altre ne descrive i gesti ma lasciandole anonime.

Questi anonimi non sono necessariamente persone che devono essere dimenticate. Per esempio ricordiamo la serva di Naaman in 2 Re al capitolo 5, dove la Bibbia ci dice solo che è una piccola fanciulla d’Israele e non scrive il suo nome, ma racconta che il suo consiglio salva il proprio padrone, dando così una straordinaria testimonianza.

Mentre di altri, che non hanno fatto direttamente niente di così importante o di gran valore, la Bibbia ne specifica i nomi. Perché? Forse perché dietro i loro nomi c’è un insegnamento, c’è un messaggio che dobbiamo ricevere.

Ed è quello che vediamo proprio nel primo capitolo del libro di Ester.


Racconta la Bibbia che al terzo anno del re Assuero viene organizzato un banchetto di 180 giorni per i principi e i servi del regno. Dopo questo ne venne fatto un altro di 7 giorni per tutto il popolo. Nello stesso tempo la regina Vashti ne organizza uno per le donne.

Vashti vuol dire “bellissima” e la regina lo è di nome e di fatto, tant'è che il re manda 7 eunuchi a chiamarla per mostrarla a tutti.

Il settimo giorno, quando il cuore del re era allegro per il vino, egli ordinò a Mehuman, a Biztha, a Harbona, a Bigtha, ad Abagtha, a Zethar e a Karkas, i sette eunuchi che servivano alla presenza del re Assuero, di far venire davanti al re la regina Vashti con la corona reale, per mostrare al popolo e ai principi la sua bellezza; ella infatti era di bell'aspetto.” (Et 1.10,11)

Sono nomi che non rivedremo mai più in nessun’altra parte del Tanak (o Antico Testamento). Si trovano solo in questo libro, ben all'inizio.

Per questa ragione si è accesa la mia curiosità e sono andata a cercare il loro significato.


MEHUMAN: fedele

BIZTHA: bottino; spoglie di guerra

HARBONA: che conduce l’asino

BIGTHA: nella pressa del vino

ABAGTHA: Dio ha dato

ZETHAR: Stella

KARKAS: intenso; rigoroso; forte; severo


La mia curiosità si è accesa ancor di più quando sono arrivata al nome “stella”. Ester nella lingua persiana significa proprio “stella” mentre in ebraico lo stesso nome significa "nascosto, nascondere". Questo è infatti un libro molto particolare perché è l’unico dove non viene MAI menzionato il nome di Dio. Eppure Lui c’è sin dall'inizio.


Ogni avvenimento che sarebbe accaduto al popolo, Dio, attraverso i Suoi profeti, lo ha sempre annunciato PRIMA che accadesse. Avvisò Abrahamo che il popolo che sarebbe uscito dai suoi lombi avrebbe passato 400 anni in schiavitù, avvisò il popolo prima che avvenisse ogni conquista da parte dei nemici, ma soprattutto per secoli avvisò della venuta di un Liberatore.

Allora perché questa volta sarebbe diverso? Perché di fronte ad una reale minaccia di sterminio, anzi, non una minaccia, ma un vero e proprio decreto di legge, Dio avrebbe taciuto? Ecco la cosa straordinaria. Non l’ha fatto, non ha taciuto. Non solo sapeva cosa sarebbe accaduto, ma ha scritto anche il finale proprio all'inizio della storia. Nel momento in cui il re pronunciava i nomi dei 7 eunuchi stava pronunciando la volontà di Dio.

Rileggendo i nomi dal basso verso l’alto potrei leggere così:


Un’intensa, rigorosa, forte

Stella,

Dio ha dato,

che ha condotto l’asino

alla pressa del vino,

e ha preso le spoglie di guerra, il bottino,

perché è stata fedele (o direi perché Dio è stato fedele).


Se avete letto il libro di Ester, potete vedere come questa frase lo riassume alla perfezione.

E non so che effetto fa su di voi... ma a me commuove. Commuove la bellezza, la sapienza e l'intelligenza di Dio, commuove il suo amore per noi... anche se non lo vediamo... anche se facciamo fatica a riconoscerlo, ma il Suo amore c'è. Sempre. Dio era già lì, anche se nessuno ha pronunciato il Suo nome durante tutto il rotolo. Dio era lì, aveva visto già tutto e aveva già preparato la soluzione.


Nel momento più oscuro, come in questo momento storico, dobbiamo avere la certezza che Dio non solo sa, ma è con noi e ci da vittoria sui nemici, lo ha già decretato, lo ha già profetizzato. L’unica condizione perché questo avvenga è che noi rimaniamo fedeli. Nell'ora più buia Ester digiunò e pregò, nell'ora più buia Paolo e Silla cantavano incatenati dentro una prigione, nell'ora più buia Davide di fronte a Goliath dichiarò. I nemici possono essere tanti e di varia forma, anche microscopica come quella di un virus, ma non importa... Yeshua ha vinto il mondo. Virus compreso.


Chag Purim Sameach!

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