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Immagine del redattoreDanila Properzi

La Fede parte dalla Realtà


Poi DIO disse: «Sia la luce!». E la luce fu. (Ge 1.3)


Perché Dio disse sia luce? Perché era cosciente che vi erano le tenebre.

Scontato vero? La frase sembra una battuta messa in questo modo. Eppure è alla base di un concetto di cui da poco ho scoperto il profondo valore. O meglio, prima ne ero a conoscenza a livello intellettuale, culturale. Ora invece lo so. Ora è mio.

Dio ha dichiarato luce perché era buio. Ciò è perfettamente in accordo con il versetto della lettera ai Romani dove Paolo dice che “ha chiamato le cose che non sono come se fossero” (Ro 4.17b).

Per esempio ha chiamato vivi i morti. Così come è accaduto al profeta Ezechiele nella visione delle ossa secche.


La mano dell'Eterno fu sopra me, mi portò fuori nello Spirito dell'Eterno e mi depose in mezzo a una valle che era piena di ossa. Quindi mi fece passare vicino ad esse, tutt'intorno; ed ecco, erano in grandissima quantità sulla superficie della valle; ed ecco, erano molto secche. Mi disse: «Figlio d'uomo, possono queste ossa rivivere?». Io risposi: «O Signore, o Eterno, tu lo sai». Mi disse ancora: «Profetizza a queste ossa e di' loro: Ossa secche, ascoltate la parola dell'Eterno. Così dice il Signore, l'Eterno, a queste ossa: Ecco, io faccio entrare in voi lo spirito e voi rivivrete. Metterò su di voi la carne, vi coprirò di pelle e metterò in voi lo spirito, e vivrete; allora riconoscerete che io sono l'Eterno». Così profetizzai come mi era stato comandato. (Ez 37:1-7a)


Dio ha primariamente mostrato le ossa al profeta Ezechiele nello stato in cui si trovavano. Non gli ha dato una visione del futuro, la prima cosa che Ezechiele ha dovuto fare è guardarle bene e rendersi conto della situazione. Mi hanno sempre insegnato che la fede non nega la realtà, infatti Dio chiama quelle ossa per quello che sono: ossa secche. Ed è da questa consapevolezza che parte la profezia.


Non si possono chiamare le cose che non sono come se fossero se prima non ci rendiamo conto di cosa sono davvero, altrimenti non sapremo come chiamarle. Lo so, sembra uno scioglilingua, ma ecco un esempio chiarificatore.

Le tenebre coprivano l’abisso. Quindi è tutto buio. Dio ha chiamato la cosa che non è, ossia le tenebre, come se fosse, ossia luce. Dio nel dichiarare “sia luce”, ha implicitamente ammesso che ci sono le tenebre.


La fede parte dalla realtà. No, non sto dicendo che nasce dalla realtà, la fede nasce da Dio, non facciamo equivoci teologici, ma essa parte dalla visualizzazione della realtà. Da una presa di coscienza, da una costatazione, da un’ammissione.


Se chiedi a Dio coraggio, è perché stai riconoscendo, seppur indirettamente, di avere paura. Se vuoi incontrare il favore divino in merito a determinate cose, allora devi ammettere che non hai il controllo di tutto e che ti serve un aiuto. Se hai bisogno di crescere e di sapienza divina, devi riconoscere che magari stai agendo in modo immaturo e stolto.


La fede non solo non nega la realtà ma parte da essa. Prima di dichiarare devi essere cosciente, devi vedere la situazione che sta davanti a te o dentro di te. Perché se così non fosse, non chiamerai mai le cose che non sono come se fossero, perché: o non sai che non sono, o ti rifiuti di ammettere che non sono!


Per esempio, una persona orgogliosa fin quando non se ne renderà conto e non lo ammetterà non chiederà mai a Dio “rendimi umile”. Oppure, una persona che non riesce ad ammettere a se stesso che suo figlio ha un problema, possa essere fisico o psicologico, fingerà che va tutto bene, magari nascondendosi dietro una falsa religiosità e pia apparenza e non dichiarerà invece una “realtà superiore” sulla vita della sua progenie.


La fede dichiara una realtà superiore, sempre. Ma parte dal fatto che noi siamo ben consci della realtà che viviamo, non per essere sopraffatti da essa, ma per sconfiggerla.


Le cose che non sono, saranno, ma solo quando mi accorgo e accetto che non sono, allora e solo allora le chiamerò come se fossero.


Rileggi la frase. Più volte. Alla fine eventualmente si farà tutto più chiaro.



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