Ci sono cose che segnano la nostra vita. Momenti specifici che marcano la nostra quotidianità. Oggi è uno di quelli. Dopo tanto tempo torno ai banchi di scuola, ma stavolta per fare qualcosa di completamente diverso, qualcosa che amo fare: fotografia.
Oggi è il primo giorno di aula. Ho preso l’autobus e in dieci minuti sono arrivata. Sono in anticipo, non è arrivato ancora nessuno così decido di aspettare seduta sulla panchina fuori della classe.
Ore 7:55. Non smette di piovigginare, il cielo è scuro e completamente coperto.
Nel Paese dove mi trovo, Brasile, poche persone frequentano l’università di mattina. La maggioranza frequenta aule serali, di giorno lavorano e la sera studiano. Così mi chiedo se non sarò l’unica alunna del corso mattutino. Un’aula personalizzata!
Ore 8:00. Teoricamente dovevamo cominciare la lezione in questo momento, ma ancora non si vede nessuno. Sarà che l’aula è talmente personalizzata al punto che devo farmela da sola?
Ore 8:05. Niente panico, sembra che qualcuno stia arrivando. Un uomo sui 30 anni, tutto imbacuccato a motivo della pioggia. Tenta aprire la sala, ma è chiusa. Esce e ritorna con una signora, lei ha la chiave e apre.
La sensazione che provo non è delle migliori, è meglio chiedere informazioni. Che?! Ma che davvero?! La signora in questione non sa assolutamente nulla a proposito del fatto che il corso doveva cominciare oggi! Così mi manda a parlare con la segreteria principale che si occupa della gestione di questi corsi complementari.
Ore 8:15. L’università è una specie di labirinto fatto di vari blocchi e vari edifici, in quanto mi avvio in direzione alla segreteria penso che tipo di atteggiamento dovrei assumere. Devo litigare? Gridare?
La ragazza che mi attende non si trova nella situazione più felice del mondo, visto che non sembro essere la prima a cui deve dare spiegazioni. L’inizio del corso è stato rimandato di una settimana (questa è la seconda volta che lo rimandano) a causa del fatto che non riescono a chiudere il numero di alunni. E se non dovessero riuscirci fino alla prossima settimana cancelleranno il corso e mi rimborseranno l’iscrizione.
Ma io dico! Ma una telefonata per avvisare? La maggior parte dei miei piani erano in funzione di queste lezioni! Ok... Panico autorizzato!
Da qui il titolo di oggi: che fare quando tutto sembra andare per il verso sbagliato?
Che faccio? Grido, piango, mi dispero, mi arrabbio, insulto, me ne frego? E se decido di fare tutto questo riuscirò a cambiare il corso delle cose? Ovviamente no. Qualcuno potrebbe dire che se ci si sfoga ci si sente meglio. Davvero? Davvero insultare, arrabbiarsi e “vomitare” la rabbia e l’indisposizione ci fa sentire meglio? Perchè se fosse così a quest’ora dovremmo vivere in un mondo dove le persone stanno molto bene con se stesse!
Così decido invece di fare qualcosa di diverso. Decido di credere nel versetto che dice:
“Or noi sappiamo che tutte le cose cooperano al bene per coloro che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo proponimento.” (Romani 8.28).
“Tutte le cose” nella lingua originale greca (lingua con cui è scritto, o almeno è pervenuto sino a noi il Nuovo Testamento) è la parola “pas” che vuol dire: TUTTE LE COSE! Ogni cosa, tutto, interamente! Ogni cosa, tanto buona quanto cattiva.
“Il tuo DIO, mutò per te la maledizione in benedizione, perché l'Eterno, il tuo DIO, ti ama.” (Deuteronomio 23.5b).
Ogni cosa che apparentemente è negativa, contraria, avversa, Dio è capace di trasformarla in benedizione!
Io ho messo la mia vita nelle mani di Dio, facendolo diventare il mio Salvatore e il mio Signore, Lo amo e so che Lui mi ama, quindi SO PER CERTO che questa parola, questa promessa, questa verità si applica nella mia vita.
È questa una situazione che è indipendente dal mio volere e che non ho la capacità di cambiare, quindi per quanto ingarbugliata e incerta possa sembrare decido di confidare nella Sua Parola perché credo che l’evento, di una forma inaspettata, contribuirà a qualcosa di positivo. Non ci resta quindi che aspettare con fiducia.
P.S. Ore 8.35 Il cielo si è completamente aperto, il sole è tornato a brillare trasformando questa giornata grigia in una tipica giornata di fine estate.
P.P.S. Ore 8.55. Il biglietto dell’autobus, che la settimana scorsa era aumentato di 25 centesimi è tornato oggi al vecchio prezzo! Gloria a Dio!